Post

Impugnazione della delibera di approvazione del bilancio

Immagine
La disciplina della legittimazione ad impugnare le delibere societarie - relativamente all'approvazione del Bilancio d'esercizio  - distingue nettamente tra i casi di annullabilità e quelli di nullità. Annullabilità (art. 2377 c.c.) Nel caso di delibere annullabili, la legittimazione attiva è riconosciuta esclusivamente ai soci assenti, dissenzienti o astenuti - in sostanza, a tutti coloro che non hanno concorso all'adozione della deliberazione. I soci che hanno espresso voto favorevole sono invece privi di legittimazione, in applicazione del principio del divieto di venire contra factum proprium. Questo divieto si inquadra nel più ampio principio che vieta l'abuso di posizioni soggettive, radicato nell'art. 2 della Costituzione e nell'art. 1175 c.c., che impone il dovere di correttezza tanto nelle condotte sostanziali quanto in quelle processuali. Nullità (art. 2379 c.c.) Diversamente, in caso di nullità della delibera, la legittimazione è estesa anche ai ...

Il Piano di Risanamento: Come salvare le aziende in crisi secondo il Codice della Crisi d'Impresa

Immagine
In un contesto economico caratterizzato da incertezze e sfide sempre più complesse, molte aziende si trovano ad affrontare situazioni di crisi che ne minacciano la sopravvivenza. Il Piano di Risanamento rappresenta uno strumento fondamentale per le imprese che intendono superare le difficoltà finanziarie e operative, permettendo di evitare procedure concorsuali più gravose e di preservare il valore aziendale. Che cos'è un Piano di Risanamento secondo il Codice della Crisi Con l'entrata in vigore del Codice della Crisi d'Impresa e dell'Insolvenza (D.Lgs. 14/2019), il Piano di Risanamento è ora disciplinato dall'art. 56 CCII, che ha sostituito il precedente art. 67, comma 3, lettera d) della Legge Fallimentare. Il nuovo codice ha introdotto una disciplina più organica e dettagliata, mantenendo la natura dello strumento come soluzione stragiudiziale per il superamento della crisi. Il Piano di Risanamento attestato è definito come uno strumento negoziale stragiudizia...

Piano di Risanamento e Composizione Negoziata

Immagine
Il piano di risanamento è uno strumento fondamentale per le imprese in crisi che intendono superare le difficoltà finanziarie e tornare alla sostenibilità economica. Approfondiamo il suo ruolo, la sua struttura e la sua importanza all’interno delle procedure di risoluzione della crisi d’impresa, come la Composizione Negoziata o il Concordato Preventivo.   Cos’è il Piano di Risanamento? Il piano di risanamento è un documento strategico che descrive le azioni che un’impresa intende intraprendere per superare una situazione di crisi finanziaria. Si tratta di un progetto dettagliato che include obiettivi, tempistiche, risorse necessarie e misure concrete per ripristinare l’equilibrio economico-finanziario dell’azienda. Il piano di risanamento è spesso richiesto nell’ambito di procedure come la Composizione Negoziata o il Concordato Preventivo, dove rappresenta uno strumento chiave per dimostrare ai creditori e al tribunale che l’impresa ha concrete possibilità di recupero. ...

Il Concordato nella Liquidazione Giudiziale: Analisi della normativa vigente

Immagine
Il Concordato nella Liquidazione Giudiziale rappresenta una delle novità introdotte dal Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza (CCII), sostituendo il vecchio Concordato fallimentare. Questo istituto è regolato dal capo VII del titolo V del CCII, introdotto dal d.lgs. n. 14/2019 e successivamente modificato da interventi normativi come il d.lgs. n. 147/2020, il d.l. n. 41/2021 (convertito in l. n. 69/2021), il d.l. n. 118/2021, il d.lgs. n. 193/2021 e il d.lgs. n. 83/2022. Con il nuovo Concordato, l’obiettivo di fondo del legislatore è stato quello di rendere questo strumento più flessibile e adatto alle esigenze di creditori e debitori, garantendo trasparenza e tutela degli interessi collettivi. La proposta di Concordato: soggetti ammessi e novità principali La disciplina della proposta di Concordato, contenuta negli articoli 240 e seguenti del CCII, si rifà in gran parte a quella prevista dall’art. 124 della vecchia legge fallimentare. Tuttavia, introduce alcu...

L’OCC quali sono i confini dei loro poteri e doveri

Immagine
Gli OCC sono gli organismi di composizione delle crisi da sovraindebitamento disciplinati dal DM 24 settembre 2014 n. 202 e successive modificazioni, che svolgono i compiti di composizione assistita della crisi da sovraindebitamento previsti dal codice della crisi (art. 2 c. 1 lett. t) CII). Gli OCC possono essere enti pubblici o privati dotati di indipendenza, professionalità e di un adeguato patrimonio. Oltre a dover essere iscritti in un registro istituito dal Ministro della giustizia, devono essere composti da tre organi: il consiglio direttivo, il referente ed il gestore della crisi. Ogni organismo, infatti, ha il dovere di istituire un elenco dei gestori della crisi e un registro informatico degli affari, con le annotazioni relative al numero d'ordine progressivo, ai dati identificativi del debitore, al gestore della crisi designato nonché all'esito del procedimento (art. 9 c. 1 DM 24 settembre 2014 n. 202). Per altro verso, il gestore della crisi è individuato ...