Composizione negoziata della crisi: tempi, limiti e proroghe
La composizione negoziata della crisi è diventata, nel nuovo assetto del Codice della Crisi d’Impresa (D.Lgs. 14/2019), uno strumento chiave per evitare il fallimento delle aziende in difficoltà. Si tratta di una procedura volontaria gestita dalla Camera di Commercio, che mette attorno a un tavolo imprenditore, creditori ed esperto indipendente, con l’obiettivo di individuare una soluzione di risanamento sostenibile. L’esperto — selezionato da un elenco camerale — svolge un ruolo di facilitatore neutrale: guida le trattative, monitora la correttezza delle parti e propone soluzioni operative.
Durata e limiti dell’incarico
Il Codice della Crisi (art. 17, comma 7) stabilisce che l’incarico dell’esperto dura 180 giorni, salvo proroga. Se entro tale termine non emerge una soluzione di risanamento, la procedura viene archiviata dalla Camera di Commercio. Tuttavia, la legge consente una proroga massima di altri 180 giorni, in due casi specifici.
CASO | CONDIZIONI | CHI DECIDE |
1. Proroga su richiesta | L’imprenditore o le parti in trattativa chiedono di proseguire e l’esperto vi acconsente | Esperto (con comunicazione alla CCIAA) |
2. Proroga automatica | Sono pendenti misure protettive, cautelari o autorizzazioni giudiziali (artt. 19 e 22 CCII) | Automatica per legge fino alla scadenza delle misure |
Chi valuta la prosecuzione
La valutazione della proroga spetta principalmente all’esperto, che deve verificare se le trattative sono ancora attive e utili al risanamento, se il prolungamento non penalizza i creditori e se l’imprenditore si è comportato secondo buona fede e correttezza. La Camera di Commercio non emette alcun provvedimento amministrativo: si limita a prendere atto della documentazione caricata sulla piattaforma telematica nazionale.
Come funziona la procedura
FASE | CHI AGISCE | DOCUMENTO / AZIONE |
1️⃣ Richiesta di proroga | Imprenditore | Istanza motivata di proroga, depositata online |
2️⃣ Valutazione | Esperto | Parere scritto favorevole o contrario |
3️⃣ Esito | CCIAA | Prende atto e aggiorna la piattaforma |
4️⃣ In caso di diniego | Esperto | Relazione finale e proposta di archiviazione |
Chi deve dare l’assenso
Una delle questioni più discusse riguarda quali “parti” devono acconsentire alla proroga. In passato si riteneva necessario il consenso di tutti i creditori, ma la riforma del D.Lgs. 136/2024 (Correttivo ter) ha chiarito che basta l’assenso delle parti con cui le trattative sono effettivamente in corso.
Giurisprudenza recente:
- Trib. Palermo, 27 luglio 2022: conta solo chi partecipa alle trattative.
- Trib. Bologna, 30 gennaio 2024: l’estensione serve per convincere i creditori
ancora incerti o scettici.
- Trib. Treviso, 3 ottobre 2023: se ci sono misure protettive, la proroga è
automatica.
Conclusione
La proroga della composizione negoziata rappresenta una valvola di flessibilità in un meccanismo che resta rigidamente temporizzato. La parola chiave è buona fede: solo dove c’è impegno reciproco tra imprenditore, creditori ed esperto, la procedura merita di proseguire.
Durata complessiva massima | Chi decide | Effetti |
180 + 180 giorni | Esperto (con o senza assenso delle parti, secondo i casi) | Prosecuzione delle trattative fino al raggiungimento del risanamento o archiviazione |

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